ANTITRUST UE: Multa Record ai Produttori Di Camion
Ammenda di 2,93 miliardi di euro ad alcuni dei maggiori costruttori nel mercato degli autocarri per aver partecipato a un accordo di cartello, violando così le normative antitrust dell’Unione europea.
A prendere questa decisione è stata la Commissione europea dopo aver effettuato numerose ispezioni all’interno delle aziende coinvolte (MAN, Volvo/Renault, Daimler, Iveco e DAF). Le imprese di autocarri vengono incolpate di aver stretto accordi collusivi in materia di prezzi dei camion e sul trasferimento ai clienti dei costi per conformarsi a norme più rigorose in materia di emissioni. Tale situazione si sarebbe dilungata per 14 anni, dal 1997 al 2011, anno in cui la Commissione europea ha effettuato le prime verifiche.
Nello specifico l’inchiesta eseguita dalla Commissione riguarda tre settori peculiari in cui le imprese hanno creato un cartello in relazione per trarne dei vantaggi reciproci:
1) coordinamento dei prezzi dei “listini all’ingrosso” degli autocarri medi e pesanti nello Spazio economico europeo. I prezzi del “listino all’ingrosso” si riferiscono ai prezzi di fabbrica degli autocarri fissati da ciascun costruttore. In generale i prezzi all’ingrosso costituiscono la base per la fissazione dei prezzi nell’industria degli autocarri. Il prezzo finale pagato dagli acquirenti si basa poi su ulteriori adeguamenti, apportati a livello nazionale e locale, dei prezzi di listino all’ingrosso;
2) la tempistica di introduzione delle tecnologie di riduzione delle emissioni per autocarri medi e pesanti al fine di renderli conformi alle sempre più rigorose norme europee sulle emissioni;
3) il trasferimento ai clienti dei costi delle tecnologie di riduzione delle emissioni necessarie per conformarsi alle sempre più rigorose norme europee sulle emissioni.
La penale di 2,93 miliardi di euro è stata fissata in base agli orientamenti della Commissione del 2006 in materia di ammende. La sola impresa MAN ha beneficiato dell’immunità per aver rilevato l’esistenza del cartello, evitando così di pagare 1,2 mld. Volvo/Renault pagherà oltre 670 mln, Daimler poco più di 1 mld, Iveco quasi 500 mln e DAF sarà costretta a pagare oltre 750 mln. Non risulta presente nell’inchiesta l’azienda Scania che però sarà citata nel procedimento ordinario.
Inoltre le vittime di questa condotta anticoncorrenziale possono ricorrere ai tribunali degli Stati per richiedere singoli risarcimenti.
Sarà possibile richiedere il risarcimento danni per gli acquisti di camion effettuati dal 1997 al 2013.
La commissaria responsabile della politica della concorrenza, Margrethe Vestager, è convinta che con questa decisione “è stato inviato un messaggio chiarissimo contro le gravi infrazioni”.
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